modigliani

 

 

 

 

 

 

 

 

“Perchè non dipingi mai gli occhi?” chiede Jeanne a Modigliani, lui, Modì l’Angelo dal volto severo, come lo chiamano a Parigi, risponde: “Devo prima conoscere la tua anima”. Amedeo Modigliani (1884-1920) conosce Jeanne Hébuterne (1898-1920) all’Académie di Montparnasse, lei frequenta un corso di pittura. Jeanne è bella, il viso ovale dall’incarnato diafano, i grandi occhi azzurri e il lungo collo da cigno, contrastano con i suoi lunghi capelli castano chiaro, per questo, la chiamano Noix de coco, noce di cocco. La sua bellezza, la sua dolce malinconia, il suo talento nella pittura, stregano Modigliani. Jeanne diventa sua musa, modella e compagna degli ultimi tre anni di una vita dissoluta, segnata da malattia, droghe, fumo, e povertà. La loro storia è tra le più intense storie d’amore che si ricordino, contrastata da pregiudizi sociali, non riconosciuta dalla famiglia bigotta e antisemita di lei, che la ripudia per sempre. Il loro è un amore tra anime affini, un legame raro, si conoscono l’anima, e due anime che si fondono non riescono a vivere l’una senza l’altra. Quando, a soli 36 anni, Amedeo, ammalato di tubercolosi, muore, Jeanne, che è nuovamente incinta (dopo la primogenita Giovanna di pochi mesi), perde la sua stessa anima. Il giorno dopo pone fine alla sua vita e a quella del bimbo che porta in grembo, buttandosi dal quinto piano, muore sul colpo. Ma è solo nel 1930 che la sua famiglia, che l’aveva fatta seppellire furtivamente per evitare ulteriori scandali, concesse che le sue spoglie fossero poste accanto a quelle di Modigliani. Ora riposano nel cimitero di Pére Lachaise a Parigi finalmente, insieme per sempre. “Sapete che cos’è l’amore, quello vero? Avete mai amato così profondamente da condannare voi stessi all’inferno per l’eternità? Io l’ho fatto…” J.

Agnese bruno