“ll sorriso regalato a quel passante / un paragrafo di una pagina qualunque / la storia è un equilibrio tra le fonti / il disegno che compare unendo i punti / un patto firmato, un bacio non dato / il futuro che cambia è una somma di piccole cose”.

Questi versi di Niccolò Fabi mi vengono in mente guardando gli scatti di Goran Kris.

Perché il giorno delle nozze puoi guardarlo come se fosse un film, una somma di piccole cose che diventano una storia. Ma quella sequenza è una raccolta di istanti.

Una somma di attimi, i sorrisi, gli sguardi, la sorpresa, la consapevolezza, l’attesa, la tensione della preparazione, il tempo che non passa, poi finalmente arriva, “oddio avrò fatto tutto?” “E lei come sarà?” “Gli piacerà il mio vestito?” “Speriamo che Luigi si ricordi delle fedi” “No, la pioggia no!” Ogni foto è uno stato d’animo, un’emozione che si manifesta con un battito di ciglia, con un sorriso regalato ai presenti. E poi ci sono i dettagli, fatti di mani che si stringono, si sfiorano a cercare conforto, c’è la trama di un tessuto, una luce speciale, c’è la complicità degli sguardi, la gioia della condivisione, l’allegria contagiosa della festa.

Poi la visione d’insieme che porta ad inserire questi attimi in un contesto ben definito. Perché altrimenti non diventerebbero storia. Luci, alberi, pietre, atmosfere che raccontano la tipicità nei nostri luoghi, la nostra accoglienza, la convivialità delle nostre feste, ma anche il silenzio degli spazi e la musica del vento.

Le fotografie di Goran Kris sono tutto questo. Sono attimi di storia e sono storia di attimi.

Attimi che raccontano giorni speciali.

Perché “Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi” – Cesare Pavese.

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