Fine gennaio, a Milano c’è il sole ed è un piacere passeggiare per le strade di Brera. Qui, fra i vicoli più eleganti di Milano, si trova lo store di Fantini Rubinetti, l’azienda di Pella che da 70 anni incrocia design e funzionalità nei suoi prodotti.

Una ricerca costante della contemporaneità e di quella “gentilezza formale” che costituisce la cifra estetica e di stile della cosiddetta “Fantinità”.

Il 31 gennaio nello store di via Solferino, questo codice estetico è stato il palcoscenico perfetto per l’haute couture disegnata da Emanuele Bilancia e per la sua visione sempre più contemporanea e inclusiva dell’alta moda.

Emanuele, con l’ultima collezione, ha ridefinito i confini di genere fino a sviluppare una nuova forma di bellezza trasversale fondata su tessuti preziosi e virtuosismi sartoriali, declinati con la modernità dei volumi e dei tagli.

Non c’è una linea di demarcazione, netta e definita, nella costruzione dell’abito femminile rispetto a quello maschile. Piuttosto, in entrambi i casi, ammiriamo drappeggi, stole e applicazioni floreali che assecondano con naturalezza le forme del corpo.

È moda in forma di danza, da eseguire in punta di piedi a disegnare leggerezza con pantaloni morbidi, mantelli bianchi e texture leggere, per lui come per lei.

Poi c’è la palette selezionata dallo stilista: da un lato colori che trasmettono energia e positività: rosa e giallo lime, verde e viola. Dall’altro i classici bianco e nero resi meno definiti e contrapposti dalle trasparenze e dall’impalpabilità dei tessuti.

La Collezione Haute Couture è fortemente orientata alla sostenibilità con abiti dalla durabilità timeless e con l’impiego di materiali naturali e ‘virtuosi’ quali il taffetà in poliestere riciclato, lo chiffon di seta, le reti saldate a mano e puntellate di cristalli.

Le lavorazioni a mano e il rispetto delle tradizioni sartoriali rendono ogni modello unico, senza tempo e contestualizzato in uno spazio, che è l’eco di suggestioni di viaggio, che sono forte elemento di ispirazione per lo stilista: “Un affaccio sul Mediterraneo, il profumo delle rose a Malaga, un’alba di luglio dietro una tenda pugliese ricamata, una poesia di Hikmet sull’Amore, il desiderio di libertà come il vento e l’essere se stessi sempre”.

La sua collezione haute couture è la manifestazione più chiara di quanto sia sottile la linea che divide il fantastico dal quotidiano, il sogno dalla realtà. È un viaggio che nasce da lontano e vola lontanissimo e leggero come un sogno. Come la danza senza fine fra alta moda e design. Due differenti modi di esprimere bellezza e funzionalità, arte e artigianato, estetica e innovazione.

Ecco perché il risultato di questo sorprendente “mix and match” fra arredamento e alta moda è molto più che affinità di stile. È armonia, è poesia, è bellezza che sorprende.

Vitantonio Marzano

Le foto della gallery sono una gentile cortesia di Morlotti Studio