Il nero è il dettaglio davvero insolito che ha percorso le sfilate di moda sposa Haute Couture per il 2014.
Gli stilisti di fama mondiale che hanno usato il non colore per eccellenza sugli abiti da sposa sono stati numerosissimi.
VERA WANG, dalle passerelle americane ha giocato per tutta la sfilata sul contrasto black&white, nella semplicità delle forme a sirena o dei ball gown si insinua l’inatteso dettaglio del nero: nel corpetto, per tutta la parte centrale dell’abito oppure proposto anche solo nei lunghi guanti abbinati ad abiti totalmente bianchi che creano l’ancestrale effetto seduttivo della Venere di Milo.
Anche GIORGIO ARMANI ha inserito il tulle nero sulle sue spose, in questo caso, gli abiti, tutti color oro, assumono connotazioni rètro attraverso gli accessori neri, il dettaglio di piccole cinture bondage nere non è mancato neanche sulle passerelle DIOR e JEAN PAUL GAULTIER, che ha iconizzato il contrasto bianco-nero chiudendo la sfilata parigina con una sposa Pierrot con malinconica goccia nera sulla guancia e avvolta in una vaporosa mise composta da una tuta dagli ampi volumi e mantello.
ELIE SAAB ha proposto il nero come estrema sfumatura dell’argento, la sua sposa haute couture è un tripudio di argentea luminosità che sfuma verso strie di nero, molto più tradizionali sono state le sue proposte create per la maison PRONOVIAS, una soave alternanza di modelli romantici e bucolici, di cui il più rappresentativo è il Monet, un abito ricoperto di piccole ninfee bianche che arricchiscono il bustino e il gonnellone morbido, le altre linee di PRONOVIAS si distinguono per la grande prevalenza di code a sirena, bustini sempre più lunghi che raggiungono in alcuni casi l’aspetto di abiti a tubino che esplodono in code vaporose.
Come Elie Saab anche Jenny Packam opta per l’argento: i suoi splendidi abiti sono prevalentemente bianchi, ma impreziositi da cinture di cristalli che, soprattutto nel modello Audrey Bride, esprime il lusso e la ricercatezza della Hepburn in Colazione da Tiffany.
La stilista inglese abolisce i corsetti, i suoi abiti sono morbidi e fluenti all’insegna della semplicità. Sua grande testimonial nel mondo è Kate Middleton, che da brava suddita britannica veste rigorosamente made in UK ed ha indossato un suo abito per la prima uscita di Gala da neo-mamma.
Se non è con il colore che le giovani spose vorranno stupire, potranno farlo “portando i pantaloni”, sfacciata dichiarazione di Girl Power, è l’elemento ricorrente della sfilata di DAVID FIELDEN, anche lui inglese, ha spaziato fra ispirazioni seventies, anni ’50 e preraffaellite: tute in seta con scolli all’americana decorati con fiamme argentate, abiti-kimono, gonnelloni in taffetà con motivi tribali, ma, soprattutto una grande varietà di shorts: a vita alta le gambe sono orgogliosamente mostrate sotto abiti trasparenti in sangallo o sotto soprabiti e mantelli che si aprono sul davanti.
Il duo olandese Viktor & Rolf per il 2014 si è voluto cimentare con il mondo bridal attraverso una “Capsule Collection” composta da soli 6 abiti, asimmetrici, puri, in linea con lo stile della griffe e, fra abiti fluenti e tunichette spunta una morbida tutina con pantalone capri. Di grande impatto emozionale, le creazioni di Rubin Singer, giovane couturier di origini russe. Il nonno vestiva la famiglia reale, il padre ha creato costumi per il Bolshoi, lui è diventato associate designer presso Oscar de la Renta prima di creare un marchio proprio. La sua collezione sposa 2014, la prima completa del designer, fonde grazia ed eleganza, couture e tessuti preziosi. La sua donna è sicura di sè, maniaca del dettaglio, sofisticata e sexy allo stesso tempo.

Maria Lucia Dicorato